Amlac

Primo Sguardo

Fin dalla nascita possiede delle protuberanze ossee biancastre che come bubboni gli appestano il viso, rendendolo una compagnia non troppo gradita agli estranei. Nonostante abbia un forte accento norreno, la pelle olivastra racconta di origini delle coste del sud, come dell'Estalia o della Tilea.

E' evidente che non sia un viaggiatore navigato: combattenti e lavoratori hanno un fisico prestante e tante storie da raccontare; anche Amlac si tiene a dovere, ma in quanto ad aneddotica non è il massimo.

E' un tipo risoluto, dallo sguardo basso, perseverante e determinato; ma certamente non un basso profilo. Nonostante le vesti scure ed il cappuccio alzato non riuscirebbe a nascondersi neanche nel buio della foresta: porta sulle sue spalle una gabbia per uccelli che accoglie una colomba bianca, che tuba sempre nel momento sbagliato. 

Rapporto Superficiale

Amlac nasce a Tarsas, una piccola cittadina prossima ad Hargendorf, sulle coste del Nordland. In questi luoghi di frontiera di tanto in tanto l'impero è vittima di incursioni mosse dai Norscanni, alleati del caos.

Egli ha iniziato il suo viaggio solitario da poche settimane; prima d'allora ha sempre servito il tempio di Shallya, facendo esperienza a Nupstedt e poi spostandosi ad Altdorf, capitale dell'Impero, dove ha conciliato il duro lavoro diurno con la preghiera e lo studio notturni. Muovendo richiesta per essere consacrato, essa viene declinata. Prende le vesti bianche e le ripone nei suoi alloggi sapendo che da quel giorno avrebbe dovuto impegnarsi e mettersi in gioco come mai prima. Estrae quelle scure, per la strada, per i campi; si cinge i fianchi di una corda bianca e parte in pellegrinaggio come Shalobeth, il suo primo incontro fra i fedeli della dea. Poche settimane dopo inizia l'assalto di Arcaon contro l'Impero ed Amlac accorre in soccorso ai villaggi colpiti dalla devastazione.

Fede, Gioventù e Formazione

Il seme della sua fede viene posato da piccino quando in cerca di cure per la madre, incrocia Shalobeth la pellegrina.

Lungo un viaggio per allontanarsi dalle coste del nord e rifugiarsi a Nupstedt, Holtz, padre di Amlac, sceglie di posare l'armatura da fedele armigero dell'Impero e di dedicarsi al riposo negli alloggi della cugina Grueza. Sua moglie, in gravidanza da diverse lune, non poteva crescere un secondo pargolo col terrore di incursioni del chaos; c'era bisogno di una certa tranquillità e di cambiare aria. Diretti verso la cittadina, la marcia è interrotta da un parto prematuro. Sulla strada fra Beckerhoven ed Arenburg, a nord di Middenheim, la grave perdita di sangue di Terenas, madre di Amlac, li costringe a fermarsi. Shalobeth, sacerdotessa pellegrina di Shallya, passando per la via assiste alla scena ed accorre in loro aiuto. Dopo la nascita di Veskana, sorella di Amlac, la sacerdotessa fa caso alle debilitanti estrusioni del ragazzo e lo indirizza verso il tempio della città meta della famiglia.
Una volta accasati da Grueza ed Élie, il ragazzino raggiunge il tempio e da lì, la sua vita è segnata. 
Mentre la sorella Veskana cresce con la cugina coetanea Joli, Amlac va nelle cappelle nascondendosi fra i vicoli per non essere deriso. La sua formazione è fortemente indirizzata da questa esperienza, perché il timore delle persone del villaggio lo induce a passare la totalità delle sue giornate fra le colonne della dea, riempite dalle rassicuranti parole di Hohenheim, gentile anima, anziano prete della candida fanciulla, e delle lamentele dei moribondi che per quanto non siano piacevoli, almeno non additano il suo aspetto. Di giorno mette in pratica l'arte del duro lavoro insegnatagli da suo padre, mentre la notte, al lume ballerino delle torce, studia lettura, scrittura, storia, teologia e medicina. 

Ancora oggi, proprio alla notte associa i momenti di migliore rendimento. Ad essa dedica le sue preghiere, spesso sussurrate sotto le stelle, cercando di accogliere i tormenti che gli dei gli hanno riservato.

Gli anni passano e sua sorella cresce; più cresce, più diviene abile ed atletica. Suo padre è sempre pronto a prenderla con sé e ad insegnarle le basi della sopravvivenza. Lancia o spada? Lancia, sempre. Ascia e scudo? Sì, ma solo se ti fidi per davvero dello scudo. Vedendo Ves crescere, Amlac si ripromette di non mettere mai le fasce sulle sue ferite che, è vero che guariscono, ma rovinano facilmente il sorriso di una bella anima. E così si fa insegnare. Tutto. Tutto ciò che può servire per difendersi e difendere chi gli è vicino, riportando ordine ancora prima che la situazione degeneri. 

Dopo lunghi anni di pratica e insoddisfatto delle poche possibilità che offre la piccola cittadina, abbraccia i suoi genitori, dà una gentile pacca sulla spalla di Veskana, e cintosi le vesti bianche, parte per Altdorf.

Nella capitale dell'Impero vede molto potenziale: un enorme tempio, un gruppo fornito di esperti curatori, un'inimmaginabile quantità di risorse, un'inimmaginabile quantità di bisognosi. Estasiato dal nuovo inizio bussa alle porte del tempio di Alessa la Grande, noto per essere il luogo di ristoro degli imperatori durante la malattia. É accolto da Gherlin ed Euridice, sacerdotesse del tempio, sottoposte di Anja Gustavson, la Gran Sacerdotessa di Altdorf. Pochi mesi dopo, data la grande necessità di chierici per il tempio, Amlac è iniziato al culto. Fra le tante splendide persone conosciute al tempio ci sono Maxime Hilbèrt, anziano rettore amministrativo del tempio, ed Yvette, fanciulla dal cuore d'una dea, con un infinito rispetto per le sofferenze dei malati. Con quest'ultima, avendo un'età prossima a quella di sua sorella Veskana, è riuscito a stringere un rapporto più profondo. 

Il soggiorno, però, non va come sperato. Credendosi pronto a compiere un altro passo, fa richiesta per effettuare la cerimonia di ordinazione. Il declino ricevuto lo spinge a domandarsi cosa sia andato storto. É vero che il culto è solitamente perpetrato dalle donne, ed è vero che per evitare atti di promiscuità, gli uomini sono pellegrini per la maggiore, ma da cosa ha origine il rifiuto subito? 

Certo, trovare una risposta non è semplice, e forse seguire le orme di Shalobeth, la monaca conosciuta tanti anni prima, può essere una strada. Gli abiti bianchi però, quelli più poveri, non sono adatti per i viaggi. Certo, con i tessuti della pregiata stoffa dell'Impero, quella lavabile in acqua calda, ogni macchia può essere rimossa, ma sono molto delicati; utili in un lazzaretto, meno pratici per un viaggiatore. 
< Della tunica nera farò certamente un uso migliore. >
Presi i suoi pochi averi, fiancheggia le mura della città bassa della capitale. Le case così fitte non danno spazio al sole, e la forte umidità lascia crescere capperi e rampicanti fra le fughe delle rocce. Un ragazzino seduto al fianco del banchetto del cacciatore ha con sé una colomba da poco catturata, prima vittima della sua carriera.

Famiglia ed affetti 

Terenas, madre di Amlac, è senza dubbio la più chiacchierona della famiglia: esatliana, figlia di un contadino di Los Cabos, cittadina costiera sul confine fra il Grande Mare dell'Ovest ed il Mare del Sud, è stata per molto tempo in viaggio con una delle carovane di mercanti fino alle terre del Reikland.
Holtz, padre di Amlac, semplice uomo, soldato esperto, ma non certo un eroe dell'impero. Ha prestato a lungo servizio per la protezione cittadina, prima a Castel Graunburg, nel Reikland, e successivamente trasferito a Tarsas, nel Nordland, con la moglie Terenas.



Shalobeth, la sacerdotessa pellegrina.
Viaggiatrice instancabile, silenziosa e pronta a servire. Ha un carattere forte,  al punto da imporsi sugli altri, rischiando spesso di finire nei guai con la legge quando prova a prendersi cura dei carcerati e rimproverare i carcerieri. Ha scelto di lasciare il suo tempio dopo le eccessive attenzioni dei nobili indesiderati della capitale.


Grueza, zia di Amlac, giovane sorella di Holtz, risiedente a Nupstedt, ha prima viaggiato per il Vecchio Mondo in cerca della sua strada, conoscendo a fondo Bretonnia, Tilea e Kislev. É una gran lavoratrice, si occupa di manutenere la forgia del marito e di portare a compimento le trattative coi clienti. Non è la persona più socievole del villaggio, ma è lei che cerchi quando ci sono delle emergenze.
A causa della sua occupazione ha riportato alcune bruciature che tenta di coprire come può per non preoccupare i suoi cari, ma in fondo non si cura troppo di queste cose.
É madre di Joli e moglie di Élie.
Élie, abile fabbro, marito di Grueza e padre di Joli. Non certo una mente fredda come sua moglie, ma ha una mano molto esperta nel lavorare i metalli ed è bravo a tenere viva una tavola di taverna anche senza vino, birra, idromele o liquori. Nato nelle zone centrali di pianura di Lyonesse, in Bretonnia, e innamoratosi di Grueza, oggi risiede con lei e la figlia a Nupstedt.
Veskana, sorella di Amlac, giovane ragazza, ad oggi sedicenne. É una tipa solare a cui piacciono le marachelle. Fin da piccola è sempre stata molto brava a sgattaiolare fuori di casa e dalla città solo per colpire qualche uccellino con la fionda e raccogliere il prezioso miele dagli alveari. É abile con le armi; ha sempre la carta pronta per evitare gli scontri, ma sa bene come affrontarli quando necessario. Ottima giocoliera, di tanto in tanto faceva acrobazie con le palline e gli animali per rimediare qualche penny. Si faceva sempre accompagnare dalla cugina Joli.
Joli, cugina di Amlac e coetanea di Ves, nata e cresciuta a Nuptstedt, ha sempre avuto un carattere disponibile e laborioso ma di tanto in tanto la si trova con la testa fra le nuvole. Oggi fa praticantato in una conceria di pelli, ma in passato con la cugina, suonava il flauto e ballava per intrattenere e racimolare una piccola paga. 
Hohenheim, prete di Shallya del tempio di Nuptstedt, carattere gentile ma molto silenzioso. É particolarmente bravo con gli anziani, ma ha sempre bisogno di essere aiutato da giovani più pronti e prestanti. Nonostante la sua inclinazione a volersi privare di tutti i beni materiali, si è reso conto che porre sempre l'attenzione sull'argomento fa allontanare le persone con la paura di essere giudicate; per questa ragione, non è sempre sincero con chi ha di fronte.
Euridice, esperta dottoressa del tempio di Shallya di Altdorf. Ha vissuto tanti anni in Tilea a Luccini, dove ha raccolto le conoscenze mediche dei curatori provenienti da tutte le parti del mondo e quelle magiche dei pochi elfi alti passanti per la zona. Sta terminando i suoi ultimi anni di servizio nel tempio di Alessa la Grande, accogliendo i malridotti delle Middenland. Forse l'età, forse la stanchezza, ma oggi è molto più scorbutica di quanto fosse all'inizio del suo lavoro. É madre di quattro figli che però, come molte shallyane radicali, ha affidato all'orfanotrofio del tempio per non metterli davanti ai malati.
Gherlin, giovane pretessa del tempio di Altdorf, ordinata dopo la morte dei suoi genitori colpiti dal morbillo. É stata al loro fianco durante la malattia ed ha scoperto la sua vocazione per l'accoglienza. Nel tempio della dea della pietà, ha conosciuto diversi punti di riferimento ed oggi, nonostante sia toccata dalla sofferenza dei bisognosi, si affida a loro quando i tempi si fanno più bui. Come molte delle sacerdotesse è spesso oggetto del fenomeno della "fantasia della colomba": i malati e bisognosi che richiedono il suo aiuto sviluppano molto facilmente affetto nei suoi confronti. É molto brava a intercettare quelli che se ne approfitteranno e a sbolognarli alle sacerdotesse più anziane, anche se sa bene che i più facoltosi sono soliti elargire generosi doni, e lei non ha mai nascosto la sua ammirazione per gioielli e lusso. Come per Amlac, questo tratto le è costato il rifiuto della prima ordinazione.


Maxime Hilbèrt, vecchio prete del tempio di Altdorf, punto di riferimento per gli iniziati come Amlac, dalle eccezionali doti mediche e magiche, ma dal carattere aspro e severo e dalla costante espressione di sufficienza. É in stretti rapporti con la Gran Sacerdotessa Anja e molti maliziosi sostengono che sia lì soprattutto per tenerla d'occhio, data la sua origine di Castel Couronne. Come in tutti i templi shallyani servono delle figure che si occupino di organizzare la catena di comando per essere pronti alle crisi, egli è la rappresentazione stessa dell'organigramma. Mentre Anja si occupa delle questioni politiche per non inimicarsi nessuna delle casate nobiliari, Maxime ne ha le scatole piene di signori e baronetti. Occupandosi di far quadrare i conti del tempio, è spesso accusato di favoritismi o di appropriamento di beni destinati ai bisognosi. Fa fatica anche solo ad ascoltare queste fandonie. 
Yvette, quindicenne nata ad Altdorf, figlia di una delle mendicanti della capitale e lasciata all'orfanotrofio del tempio. É una persona scherzosa e solare che cerca sempre il lato positivo nelle cose. Forse un comportamento ingenuo, ma efficace quando si tratta di schiarire le difficoltà dei malati. É stata cresciuta nel tempio, dal gruppo più severo delle sacerdotesse di Shallya, le nutrici. Ha aiutato a lungo il tempio della città, dove ha conosciuto Amlac. Sa che in futuro non sarà libera di scegliere: o l'iniziazione, o il matrimonio con qualche facoltoso signore che possa aiutare le casse dell'ordine. Questo però non la spaventa. Le iniziate sono spesso mandate in pellegrinaggio per conoscere il mondo e comprendere meglio le sofferenze delle persone, e forse coglierà l'occasione, una volta fuori dalle mura, per girovagare fra le foreste e godersi la natura.


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